STATO DI GRAZIA
Spettacolo di danza contemporanea
Nella grazia gestuale di una giovane donna non vedente ispirata all’iconografia rinascimentale e suggerita da una linea vocale, nell’incontro con la partitura coreografica potente ed elegante di tre uomini, si genera STATO DI GRAZIA: un contatto umano che vede avvicendarsi la centralità del corpo dei singoli danzatori abbandonato al sostegno dell’Altro che rinforza l’intenzione di movimento e suggerisce nuove possibilità di azione e direzione.
L’azione si svolge partendo da una luminescenza assordante che degrada lentamente ad una caratterizzazione luminosa più intima e fioca che ha il buio come disegno finale. Nella danza finale in cui i corpi possono solo più essere percepiti dallo sguardo dello spettatore, quasi fossero lucciole, si può avvertire quello stato di grazia di chi, come centro di gravità , decide di mettersi fuori da sé perdendo l’equilibro e scoprendo un altro, vertiginoso modo di stare. Stato di Grazia si presenta come una installazione visiva e sonora che ha come sotto testo la visone critica di Didi- Hubermn in “Come le Lucciole- per una politica della sopravvivenza” e la poesia spirituale ispirata al concetto di pietas e vuoto inaugurale della filosofa A. M. Zambrano.
Ideazione, drammaturgia e coreografia Francesca Cola
Suoni Eliane Radigue, A.Vivaldi
Performer Alessia Refolo, Andrea Atzeni, Pasquale Belmonte, Francesco Dalmasso
Voce off Virginia Ruth Cerqua
Sostegno alla produzione Oltre Le Quinte, APS
Produzione Esecutiva Casa Luft