Ricordo come fosse oggi il giorno in cui ho scelto il teatro.
Da giovanissima ho fatto un viaggio in Brasile. Uno di quelli che fai una volta nella vita.
Un pomeriggio mi ritrovo per caso in una piazza affollatissima, e scorgo un’attrice con un abito rosso, su un palco che recita il suo monologo. La sua forza straordinaria, i suoi gesti e la sua voce, potenti e aggraziati, si propagavano come fossero le onde dell’Oceano. Sono rimasta ad ascoltare.
All’epoca non parlavo portoghese. Non capivo una parola. Ma ho capito che lei era su quel palco perché aveva una storia da condividere, aveva qualcosa da dire.
Ne ho riconosciuto il grido. Ho intravisto la sua urgenza.
Da quel momento, il teatro è diventato il mio rifugio, un luogo che ha saputo raccogliermi dalle ceneri, mostrarmi le ferite e insegnarmi a convivere con le mie e con quelle degli altri. Sono trascorsi oltre vent’anni da quella giornata.
Non riesco a smettere di scegliere il teatro.
© Thilini Galamath